Treno
Ciao Treno, quando e come hai iniziato a disegnare su muro?
Ciao, ho iniziato nel 98. Scoprii l’hip hop ai tempi delle scuole superiori.
Allora vivevo in un paese di provincia e gli stimoli erano pochi, frequentando l’Itis Castelli a Brescia mi avvicinai all’hip hop e quasi subito mi focalizzai sul writing.
Il primo muro ricordo fu un outline nero, tracciato con una CB color, con scritto ghetto su un muro nella zona industriale del mio paese, firmato RATTO, la mia prima tag, inguardabile e illeggibile, modificata prontamente in RAT1 fino alla scelta di TRENO, di cui mi piaceva la versatilità, con le varianti 3NO e NONONO.
Non ricordo se prima o dopo la scelta del nome venni a sapere che un writer storico, uno dei pionieri del movimento in Italia, CIUFS degli SPA, scriveva TRENO e questo mi creò una sorta di conflitto morale.
Decisi di mantenere il nome nonostante tutto, considerando che quando iniziai a dedicarmi seriamente a scrivere, CIUFS non scriveva TRENO da tempo, per quanto ne sapevo. Poi comunque con gli anni ho scritto altri nomi. Ma queste sono seghe mentali.
Cosa contraddistingueva quello che facevi? Come si è evoluto il tuo stile col tempo?
Ho sempre e solo fatto writing quindi sempre e solo lettere con pochi elementi di contorno. La Street Art non mi ha mai interessato molto.
A livello stilistico ho cercato di studiare cose diverse, agli inizi, a volte cose più classiche, altre più sperimentali, a volte più leggibili, a volte più complesse.
Ci sono state diverse fasi, ma quella più significativa, considerando che un buon 80% della mia produzione è stata su treno, è sicuramente il passaggio dal muro al metallo nel 2001.
Quello ha influito molto sull’approccio e l’attitudine, cambiando le regole del gioco, con cose più spontanee, spesso improvvisate senza una traccia preparata.
Fondamentale in tutto questo fu l’ingresso nella crew MB42.
Hai qualche ricordo dei primi anni in cui disegnavi? Come si passava il tempo?
Ricordo con nostalgia quegli anni. Ricordo I pomeriggi passati con il mio compagno di merende NOIR in hall of fame, quando sbarbatelli con il cinquantino intraprendevamo viaggi interminabili in motorino per andare a comprare le montana a Cividate al Piano. Ricordo le volte che si sentiva il fischio del treno e noi lì, ad aspettarlo come Renato Pozzetto nel ragazzo di campagna, nel nostro caso non tanto per il treno in sé, quanto per vedere passare i pannelli degli FBL sul gamba.
Ricordo poi che si passavano le sere fuori dalla yard a studiare gli orari e i movimenti della vigilanza per capire come eludere la sorveglianza. Bei tempi.
Cosa fai ora? Riesci ancora a portare avanti il tuo percorso artistico?
Non ho mai considerato arte ciò che facevo, forse stupidamente, attualmente non sono più attivo, già da diversi anni, facendo cose molto sporadicamente.
Qualche aneddoto curioso / divertente dei vecchi tempi?
Aneddoti una marea. Potrei citare per esempio la volta che facemmo un married couple (doppio wholecar) sul gamba di legno ed il lunedì era in prima pagina sul giornale con tanto di articolo denigratorio dal titolo: “Vandali affrescano il treno”. Vorrei però ricordare un aneddoto preciso: il primo treno. Il primo treno è un po come il primo appuntamento. Devi giocartela bene.
Eravamo io, Noir, che ai tempi scriveva SHET e FAB, un vecchio amico che ha smesso subito.
Negli ultimi tempi avevamo iniziato a vigilare la stazione per capire i movimenti durante la notte. É Sabato sera, aspettiamo il passaggio della vigilanza e ci fiondiamo dietro il treno, in una parte non illuminata, scrivo 3NO riempiendo a caso uno spazio di due finestrini con un verde chiaro, su cui poi faccio outlines a caso con un verde scuro, riflessi e passe partout in bianco per terminare la mia marciata. Credo ci saremo rimasti 10 minuti o poco più. Stiamo per uscire e ci imbattiamo nel vigilante incazzato che comincia a urlare ed a rincorrerci per almeno un chilometro lungo la ferrovia, ma esce lo Usain Bolt che c’è in noi e lo seminiamo abbastanza tranquillamente. Quindi in sostanza primo pannello primo sgamo, però la cosa non mi demoralizzò, al contrario, fu l’inizio di una bellissima e lunga storia d’amore.
Vuoi salutare qualcuno?
Vorrei salutare i ragazzi delle mie crew MB42 I pionieri del gamba,TB, LF, mio fratello NOIR in memoria delle mille avventure, un saluto e un abbraccio al fratello SHEMO, one love to my man BLAZZERISM, tutti i ragazzi e le crew che hanno dipinto con me negli anni e chi continua a spingere. Un saluto e un ringraziamento allo staff di Graffitiarchivist.
Giugno 2021
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