One73

Ciao One73 ( Aka Verme ), quando e come hai iniziato a disegnare su muro?

Ho iniziato nel ’92.
Io e Fist. Eravamo la TCP crew e condividevamo la stessa passione per basket e hip hop.
Il primo approccio al writing è arrivato con i primi giri in treno a Milano.
Le Fanzines da Wag e le prime hall of fame.
Ricordo ancora quella degli MNP con dei pezzoni a biancone di Craze e poi ovviamente le murate TDK e le banchine PWD.
Ho iniziato facendo pezzi marcissimi con gli spray da ferramenta in muri trash e fabbrichette vicino a casa.
Anche un sacco di treni merci visto che avevo un deposito a due passi.
Da li poi mi sono spostato e ho cercato piu visibilitá: pezzi in cittá, tetti, tag in centro, il muro della linea Fs, le prime incursioni in yard e poi tutto il resto.
In quel periodo sapevamo che a Brescia c’era  la CAM. Era già una sorta di figura mitologica, c’erano writers,  rappers, dj’s e bboy!
Ci siamo rincorsi per un po’ e poi ci siamo trovati. Da lì in poi abbiamo formato quella che penso sia la prima crew di writers bresciani: la BAP (io, Leo, Drom e Fester).

Cosa contraddistingueva quello che facevi? Come si è evoluto il tuo stile col tempo?

Inizialmente disegnavo letteroni giganti con un sacco di colori, poi ho provato ad aggiungere frecce ed incastri con risultati pessimi.
Col tempo ho cercato uno stile più personale anche uscendo dai canoni classici del “pezzo”, sbattendomene di outlines, riflessi e volumi. Con Drom, in particolare, ero in perfetta sintonia ed abbiamo iniziato a fare cose punkissime.
In quel periodo mi ero preso bene dalle linee e dalle forme geometriche. Cerchi, triangoli, quadrati e ho unito tutto iniziando a fare i pezzi col nome di ONE73.

Hai qualche ricordo dei primi anni in cui disegnavi? Come si passava il tempo?

Inizialmente a Brescia eravamo pochissimi a dipingere.
C’eravamo noi in città, i ragazzi del lago di Garda e qualche cane sciolto.
Ovviamente ci si conosceva tutti.
Si facevano una marea di bozzetti e un sacco di pezzi illegali in giro.
Muri legali impossibile!!!
Giusto qualche commissione per privati e, successivamente, attraverso associazioni impegnate nel sociale,  sono iniziate le prime murate collettive.
Non ho mai avuto Hall of Fame a Brescia, anche perché ero focalizzato sul metallo e, dopo tante porte sbattute in faccia dalle amministrazioni, ho smesso di insistere. Disegnare era magia, non contrattazione.
Ci avrebbero pensato altri writers (?) ad entrare nelle grazie dei politici,  rinnegando quello che facevano da anni, solo per un pó di fama in più.
Ricordi di quel periodo….
Beh, la cantina di Leo.
C’erano un sacco di colori, anche di marchi mai visti.
Lì ho imparato a fare i caps con aghi, limette e smalto per unghie.
Ricordo che Leo aveva inventato un modo assurdo di mischiare i colori di due spray, ci metteva tutta la notte.
Sembrava di entare nel camper di Walter White.
All’epoca c’erano le Duplicolor, la gamma satinata Talken con solo sei colori e le Marabu (care rabbiose!).
Poi le prime Sparvar (le mie preferite di sempre) con una gamma di colori pazzeschi che erano la roba piú tossica sul mercato! Le prendevamo a Milano, da Craze.
Dopo è arrivata Dafne, con le Montana col cap femmina e successivamente il mercato é stato invaso.

Cosa fai ora? Riesci ancora a portare avanti il tuo percorso artistico?

Non ho mai smesso di disegnare anche se sono molto meno attivo rispetto al passato.
Negli ultimi anni mi sono occupato di altri progetti artistici, lavori personali e progetti col collettivo NoiSeGrUp.

Qualche aneddoto curioso / divertente dei vecchi tempi?

Aneddoti di quegli anni ce ne sarebbero tantissimi. Ricordo quella volta in cui il Giornale di Brescia se ne uscí con un articolo nel quale le prime tags venivano scambiate per simboli satanici! Io e Fist avevamo dato il via alle tags in centro ma mai avrei pensato che qualcuno potesse considerarle roba satanista. Brescia e’ sempre stata indietro anni luce!!!
Altra cosa divertente e’stata l’era dei combopunk con Drom.
Nelle murate chi confinava coi nostri spazi era fottuto! Facevamo pezzi che si mischiavano, a volte senza un inizio né una fine; entravamo nei disegni degli altri, sopra gli sfondi, sotto i lettering,  scombinando tutto. Oden non voleva  stare vicino a noi! Lui e Shen facevano pezzi precisissimi con loop da paura e con le outlines perfette mentre e io e Drom facevamo punkate senza senso, che rovinavano le armonie degli spazi. Tutto sempre con grande amore per i miei fratelli!!!

Vuoi salutare qualcuno?  

MarcoBone che mi ha fatto riassaporare il gusto del diggin tra fotografie e negativi. Grazie.
LF ( Non ci sono cazzi! )
Solo amore per tutta la MB42,
BGM, Fist, Leo e Fester, Cecco Fast Feet, DBT 2099, tutti i cagnacci di VC, my sweet Irene e Penny.

Giugno 2020


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