Loser
Ciao Loser, quando e come hai iniziato a disegnare su muro?
Ciao GraffitiArchivist, ho iniziato a dipingere su muro nel 2002, arrivato alle superiori. I Graffiti in quel periodo credo stessero raggiungendo l’apice pre-internet; tutto ancora si affrontava e si conosceva solamente in strada o alle jam.
Nella mia classe ho conosciuto Ewon, e insieme abbiamo fatto i primi pezzi, allo skatepark di Mompiano e sul lungo Mella.
Cosa contraddistingueva quello che facevi? Come si è evoluto il tuo stile col tempo?
I primi anni dedicavo tantissimo tempo alle bozze; le fanzine che giravano e le jam mi bombardavano di spunti. C’era tanta ricerca in quel periodo. Poi col tempo le linee e le forme si definiscono e tutto avviene in modo più naturale.
Hai qualche ricordo dei primi anni in cui disegnavi? Come si passava il tempo?
I miei ricordi di quei primi anni viaggiano sui treni, sugli autobus e sulle corriere. Qualche tag sui sedili e sulle pensiline prima di imbiancare. Ore e ore a disegnare parlando di graffiti, di ragazze e di futuro.
Cosa fai ora? Riesci ancora a portare avanti il tuo percorso artistico?
Ora lavoro e il tempo per i graffiti diventa sempre più ridotto. Un po’ per necessità un po’ per scelta.
Nonostante non abbia mai studiato arte, disegnare lo trovo comunque un bisogno che continuo a portare avanti.
I Graffiti in ogni caso sono soprattutto una questione di attitudine.
Qualche aneddoto curioso / divertente dei vecchi tempi?
Nel 2004 a San Valentino mi ero lasciato con la ragazza, era sabato ed era appena morto Pantani.
Andai in Via Triumplina per fare una sorta di fly school su di un capannone e ad un certo punto scivolai, rimanendo a penzoloni sulla tettoia di amianto. In quel momento mi chiesi che cosa ci facessi lì, perché non ero a casa? Che figata.
Una sorta di “Lucida Follia” che negli anni ho continuato a cercare.
Luglio 2021
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